L’accordo fra la Campania di De Luca e l’oligarca russo vicino a Putin resta segreto: impossibile le

di solobuonumore

L’accordo fra la Campania di De Luca e l’oligarca russo vicino a Putin resta segreto: impossibile le

Nel Marzo del 2021 la Regione Campania guidata da Vincenzo De Luca ha sottoscritto un contratto con il fondo sovrano russo RDIF per la fornitura del vaccino anti-Covid Sputnik, che non è mai arrivato in Campania. Già un anno fa il consigliere regionale Stefano Caldoro, leader dell’opposizione di centro destra, chiese l’accesso agli atti per vedere i termini del contratto, ma la società regionale SoReSa si rifiutò di rendere pubblico il contratto adducendo ragioni di riservatezza. "Ma quali sono le ragioni di riservatezza in un appalto pubblico?" si chiede Caldoro intervistato da Fanpage.it. "Non ci hanno fatto vedere le carte ed è una cosa grave" sottolinea.
 
A capo del RDIF c’è Kirill Dmitriev considerato uno degli oligarchi russi più vicini a Vladimir Putin e colpito dalle sanzioni internazionali dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. "Dmitriev ha frequentato personaggi come Steve Bannon, leader dell’internazionale sovranista, e il suo nome ricorre 178 volte nel rapporto del dipartimento di giustizia americano sulle interferenze della Russia nelle elezioni presidenziali americane del 2016 vinte da Trump" spiega Giuliano Granato di Potere al Popolo. Dmitriev, nel marzo del 2020 fu messo da Putin a capo della missione di aiuti all’Italia per il Covid 19, chiesta dall’allora presidente del consiglio Giuseppe Conte alla Russia. Per questo ancora oggi è insignito dell’onorificenza "Stella d’Italia" dal Presidente della Repubblica.
 
"Secondo la Regione Campania per sapere cosa c’è scritto in quel contratto segreto dobbiamo chiedere ai russi, ed è un paradosso se pensiamo allo scenario di guerra in Ucraina che stiamo vivendo" sottolinea Granato. Intanto lo scorso 12 aprile, Stefano Caldoro ha richiesto nuovamente di poter visionare il contratto: "Abbiamo speso soldi? Abbiamo preso impegni? Dopo 10 mesi ci devono spiegare cosa sta succedendo". La risposta dell’azienda regionale, ribadisce la segretezza dell’accordo: "Ci sono penali in favore dei russi" in caso diffusione di qualsiasi notizia sull’accordo. 

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