Frances Haugen nel 2019 comincia a lavorare per Facebook nel team di Integrità civica, il suo ruolo è cruciale, deve eliminare tutti i contenuti potenzialmente pericolosi in quei luoghi del mondo in cui non esiste un controllo da parte di terzi. "Poi, dopo le elezioni negli Stati Uniti del 2020, ci hanno convocato per una riunione su Zoom e ci hanno detto che il nostro team era davvero importante, per questo sarebbe stato integrato con il resto dell’azienda. In realtà ci stavano dicendo tutt’altro: stavano sciogliendo la nostra squadra. In quel momento ho capito che Facebook non poteva salvarsi da solo", ha raccontato Haugen a Fanpage.it.
Si licenzia da Facebook ad aprile 2022 e consegna 22.000 pagine di documenti interni al Wall Street Journal. Dentro ci sono tutti i peccati del social di Mark Zuckerberg. Dai danni alla salute mentale degli adolescenti, all’influenza dell’algoritmo sull’instabilità politica di molti Paesi, e poi i pozzi neri dove far ribollire la disinformazione, e i traffici di esseri umani o i cartelli della droga che sopravvivono sulla piattaforma senza incontrare chissà quale resistenza. "Non volevo tenere per me segreti che avrebbero potuto mettere in pericolo la vita delle persone".
Haugen decide di denunciare tutto e porta i segreti dell’azienda davanti al Senato degli Stati Uniti d’America, diventa la donna che ha squarciato il dietro le quinte del social e ha mostrato a tutti la parte più brutta di Facebook, quella che ci fa male anche se non ce ne accorgiamo. Siamo partiti da qui per toccare lungo l’intervista i temi che oggi ci fanno paura: dall’intelligenza artificiale ai ban di TikTok. Haugen ha anche espresso la sua opinione su Elon Musk e Mark Zuckerberg.
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