Venezia 25 ott. (askanews) – Una mostra di oggetti fuori dall’ordinario che rinnova il fascino della ricerca etnografica e che ricorda le atmosfere delle esposizioni ottocentesche nelle quali nasceva la moderna museologia. A Palazzo Franchetti a Venezia la Fondazione Giancarlo Ligabue ha presentato, insieme al Musée du quai Branly di Parigi, il progetto "Power and Prestige" dedicato ai bastoni del comando in Oceania. Nelle sale, allestite con grande cura, sono presentati 126 bastoni, tutti associati al potere nelle civiltà del Nuovissimo continente, ma con diverse funzioni. Un modo affascinante e inconsueto per avvicinarsi alle società dei cosiddetti mari del Sud. E per Inti Ligabue, presidente della fondazione intitolata al padre, si tratta di un progetto molto importante.
"Fa parte dei nostri obiettivi: ridare voce, valore e storia a culture diverse; indagare oltre le apparenze, conoscere e far conoscere e questo è ciò che facciamo, questa idea e l’anima della nostra fondazione. Oggi – ha detto Ligabue ad askanews – presentiamo degli oggetti che per secoli sono stati considerati armi sanguinarie, ma se avessero dovuto essere solo armi perché sono così curate nel decoro, nella forma? Ci sono oggetti che hanno una diversità scultorea incredibile, ci sono oggetti che semplicemente sono opere d’arte e qui li mettiamo in luce come si meritano, perché sono oggetto straordinari".
Le forme, la lavorazione, il dettaglio, la necessaria componente di sacralità e di mistero: dalle teche le mazze raccontano storie diverse, a volte di cui possiamo sapere solo fino a un certo punto, ma che, tutte, hanno la forza di parlarci dell’umanità e dei diversi modi in cui la storia ha attraversato i luoghi della terra. Ed è pure una riflessione sulle culture native, che un gruppo di Maori ha portato a Venezia anche attraverso i canti e le danze tradizionali dell’Oceania.
Curata dal professor Steven Hooper dell’Università dell’East Anglia, "Power and Prestige" è pure un’ulteriore dimostrazione del modo in cui la Fondazione Ligabue intende fare cultura. "E’ un’autentica passione la nostra – ha aggiunto Inti Ligabue – un’autentica volontà di condividere un filone nuovo delle nostre ricerche, non segue le tracce passate del Centro studi e ricerche Ligabue che mio padre ha diretto per molti anni. Io direi che quello che ci muove sono autenticità e passione".
Alla mostra veneziana ha contribuito con 25 prestiti anche il British Museum di Londra, forse il luogo che più di ogni altro ancora oggi rappresenta un certo tipo di sguardo sulla storia che va oltre le differenze – culturali, geografiche, religiose – per documentare le varie manifestazioni dell’umanità, tutta intera. Manifestazioni che comprendono anche i bastoni del comando in Oceania.
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