Un rapporto diventato sempre più intenso e intimo, così come racconta la stessa Lovatt nel documentario: «A Peter piaceva stare… con me. Si strofinava sul mio ginocchio, sul mio piede o sulle mie mani. Non ero a disagio. Lo lasciavo fare”». Qualcosa che poco per volta diventò parte del progetto: «Non mi sentivo a disagio. Fin quando non diventava rude, per me era più facile incorporarlo nel progetto e lasciare che accadesse. Era qualcosa di prezioso e gentile. Peter era lì e lui sapeva che io ero lì per lui».
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