È tornato, grazie ai voti dell’estrema destra che più estrema non si può, Benjamin Netanyahu, amico del dittatore criminale Putin e dell’ex presidente americano Donald Trump, noto golpista. Ma quel che accadrà nello Stato ebraico è un mistero
E’ un mondo che marcia davvero al contrario. Schierato ostinatamente contro chi crede nella Pace e nel progresso, si irrobustisce il fronte degli intransigenti (spesso violenti) e aumentato le sorprese. Mai avrei immaginato, per esempio, che al vertice di Israele sarebbe tornato Benjamin Netaniahu, alleato e amico di quel dittatore-criminale di Vladimir Putin e di quel golpista di Donald Trump. Con una maggioranza sostenuta da un’estrema destra che più estrema non si può, Bibi e’ tornato ed è davvero un insulto per Israele, Paese che amo da sempre, dove la vera maggioranza la esprime il popolo, fiero, tollerante, liberale, e desideroso di Pace Vera. Conosco Bibi da decenni, ma lo conosciamo proprio tutti. Tronfio, impresentabile, innamorato soprattutto di se stesso, lontano mille miglia dal,sentire del suo Paese. Un vero saltimbanco della politica, capace di tutto. Il voto di Israele e i calcoli che lo hanno favorito e’ la dimostrazione che non riusciamo più a capire e a comprendere fino in fondo questo mondo impazzito, dove non vince chi sa ragionare ma chi spara la manipolazione più grossa. Bibi ha vinto, ma non e’ detto che sia in grado di governare Israele. E’ pur vero che sta cercando di circuire, come ha scritto sul Corriere della Sera il nostro eccellente corrispondente da Gerusalemme Davide Frattini, anche qualche partito centrista per attenuare e addolcire la propria posizione. Ma in politica internazionale è di sicuro un perdente. Il presidente americano Joe Biden non lo sopporta, perché sa che è contrario alla soluzione dei due Stati, Israele e Palestina, che vivano uno accanto all’altro in pace e sicurezza, rispettandosi vicendevolmente. E’ chiaro che Bibi non può boicottare l’accordo di pace con il Libano, che sui confini marittimi si è imposto di forza, grazie alla scoperta della nostra ENI del più grande giacimento di gas del mondo nel Mediterraneo orientale. E neppure può scagliarsi contro gli accordi internazionali per sostenere e proteggere l’Ucraina dalla brutale aggressione della Federazione Russa di Putin. Ma soprattutto dovrà impegnarsi a placare le ansie di un Paese che Bibi non ha mai davvero capito fino in fondo. Israele è una perla democratica nel Medio Oriente, e alla fine o cambia lui o sarà costretto ad andarsene. ( Antonio Ferrari / LaPresse/AP – CorriereTv ). Guarda il video su Corriere: https://video.corriere.it/esteri/vicino-oriente/retromarcia-sorpresa-governo-israele/4bb1c82c-5dda-11ed-9d14-8ce45c5ff6bb