Milano, 25 mag. (askanews) – "Io ho cercato di stare vicino ai giovani che si sentono in difficoltà in un mondo in cui non sono ben accetti a volte dalle famiglie, io in primis ho subito qualche discriminazione ma piccolissima, non è quindi una battaglia personale per delle sofferenze che hanno toccato me, ma per i ragazzi che a differenza mia subiscono violenze e si sentono discriminati". L’atleta Irma Testa, medaglia di bronzo ai Giochi di Tokyo 2020, prima nella storia del pugilato femminile italiano, racconta così il significato del suo coming out, a margine dei Diversity Media Awards, a cui era candidata come personaggio dell’anno.
"Ho avuto modo di dialogare con questi ragazzi e mi sono sentita per la prima volta nella vita utile in una causa buona, perché vincere, essere una atleta, non fa altro che alimentare il mio ego, ma io volevo fare qualcosa per qualcuno non per me stessa, credo di esserci riuscita nel mio piccolo e continuerò a farlo".
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