Salento di palme e mite Scirocco, Salento nevoso ma mai dopo il Tocco. Due giorni di neve due lampi nel cielo, il Mondo finisce lo so non lo anelo”. La profezia spaventa il mondo, perché, secondo l’interpretazione che gira sul web, si ricollegherebbe ai due giorni di neve nel Salento come preludio alla fine del Mondo. A raccontarla è la statua dell’aquila a due teste, simbolo della famiglia Tafuri di Soleo, di cui Matteo ne divenne il più celebre esponente grazie alle sue imprese, le sue magie e alchimie. In base a una lettura fatta sul web, il Tocco – nella tradizione popolare – è l’una di pomeriggio. In pratica, l’alchimista Tafuri intendeva con quei versi che ogni volta che nevica in Salento, prima dell’una la neve è già sciolta. Ragione per la quale, dopo “due giorni di neve due lampi nel cielo”, prospetta la fine del mondo. Il diario di Matteo Tafuri era nascosto sotto l’architrave della sua antica abitazione e solo recentemente è stato riportato alla luce da alcuni ricercatori e quindi reso pubblico. Inoltre lo stemma di famiglia dei Tafuri riporta un’aquila a due teste che domina su una palma, ghermita da un fulmine sui due lati. In base a un’interpretazione, l’aquila a due teste, è l’antico simbolo orientale del ghiaccio e della bufera, la palma è il Salento, dove invece il clima è sempre mite, i fulmini indicano che si tratta di una bufera di neve fuori dall’ordinario e sono due, come i giorni della recente perturbazione.