Con la vice ministra degli Esteri, Marina Sereni, il dottor Paolo Silveri dell’IFAD – il Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo, agenzia ONU con sede a Roma – e Luca De Fraia, di ActionAid e presidente del coordinamento italiana delle ONG internazionali, abbiamo affrontato la questione del contributo italiano all’aiuto pubblico allo sviluppo, partendo dall’analisi e dai commenti dell’OCSE. L’Italia, in sostanza, ha aumentato dallo 0.22% del suo bilancio allo 0.28% il suo apporto, ma questo aumento viene considerato “alterato” e “di facciata” perché comprende, sia la cancellazione dei debiti con i Paesi poveri, sia i costi legati all’accoglienza dei rifugiati. A questo argomento si è legato un altro tema: quello degli effetti della guerra sulle filiere alimentari. Il dottor Silveri ha tracciato un quadro allarmante relativo ai rischi determinati dal fatto che i due principali produttori mondiali di grano oggi in guerra aggraverà la malnutrizione in diverse regioni del mondo, con una sorta di “effetto domino” di dimensioni globali, per via di in un sistema alimentare interdipendente.