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L’onda nera ha raggiunto anche la Germania.
Alle elezioni anticipate del 23 febbraio, un tedesco su cinque ha votato per l’ultra destra di AFD. I partiti tradizionali, CDU e SPD, studiano una coalizione per tenere gli estremisti fuori dal governo.
Ma quanto potranno resistere? E perché in Germania, come nel resto d’Europa e in gran parte dell’Occidente, gli elettori scelgono sempre più spesso leader intolleranti, nazionalisti e populisti?
Per guidarci nell’argomento di oggi è tornata a trovarci Tonia Mastrobuoni, corrispondente di Repubblica da Berlino.
RECAP, di Alessio Balbi, è il posto per capire le notizie in maniera semplice, senza dare niente per scontato
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Montaggio: Francis J. D’Costa
Riprese: Luciano Coscarella
Grafiche: Santiago Martinez de Aguirre
Fonico: Antonio Barillà
00:00 | Intro
00:50 | Come sono andate le elezioni in Germania
01:56 | La vittoria della CDU/CSU
02:11 | Il crollo della SPD
02:39 | I partiti che non hanno superato lo sbarramento del 5%
04:21 | La sorpresa della Linke di Heidi Reichinnek
06:29 | Chi formerà il governo: verso la “grande coalizione”
10:15 | Chi è Friedrich Merz, il probabile futuro cancelliere
17:58 | Il problema del “freno al debito”
24:00 | La crescita dell’estrema destra AFD
28:29 | La Germania riunificata ma ancora spaccata
34:37 | Cosa cambia per l’Europa