Tutti mobilitati per le elezioni anticipate indette dal presidente Emmanuel Macron dopo il successo dell’estrema destra di Marine Le Pen e Jordan Bardella nel voto europeo. Sconfitto, sfidato, Macron ha rilanciato scommettendo sui francesi: la rabbia anti-sistema si sfoghi a Bruxelles, per Parigi i giochi non sono fatti. Il doppio turno aiuta: al primo, 30 giugno, liberi tutti ma ai ballottaggi, 7 luglio, ci si allea. Incognite e rischi calcolati della possibile «coabitazione» tra un presidente della Repubblica «jupiterien» – Macron – e un premier di origini italiane e anti-immgirazione – Bardella – agli antipodi. Intorno, politici sull’orlo di una crisi di nervi.
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