Hai un piede egizio, romano, greco o sardo? Ecco le differenze: Il Piede egizio è il più diffuso in Italia ed è caratterizzato da dita di lunghezza a scalare, partendo dall’alluce a decrescendo fino al quinto dito. Chi ha questa forma può incontrare qualche difficoltà con alcuni tipi di scarpe. Bisogna infatti garantire all’alluce il giusto spazio, altrimenti finisce per rimanere compresso e contratto in una posizione che a lungo andare diventa dolente. Meglio optare per calzature con una punta comoda, anche rotonda, ma aderenti sul tallone. Il Piede Romano è caratterizzato dalla parte anteriore leggermene tozza e larga. Primo, secondo e terzo dito sono della stessa lunghezza, mentre il quarto e quinto dito tendono a essere più piccoli. Chi ha un piede romano dovrebbe evitare le scarpe a punta e in generale le calzature troppo strette e costrittive. Il piede romano sopporta male anche le scarpe con i tacchi alti, perché spingono in avanti l’avampiede, riducendo lo spazio in punta e causando tra l’altro lo sfregamento della tomaia sulla pelle delle dita., responsabile di callosità sul dorso del dito. Il Piede greco è il più versatile e di solito è il più gradevole dal punto di vista estetico, tanto da essere chiamato anche piede “da modella”. Sottile e affusolato, questo tipo di piede ha l’alluce leggermente più corto del secondo e del terzo dito, mentre quarto e quinto dito sono lievemente più corti e a scalare. Chi ha il piede greco può permettersi di indossare anche più a lungo di altri calzature ‘estreme’ cioè a punta stretta e con i tacchi alti, perché le dita hanno sufficiente spazio per disporsi senza accavallarsi tra loro o senza contrarsi a martello. Il Piede sardo ha il primo e il secondo dito della stessa lunghezza, e gli altri tre a scalare. Di forma un po’ meno tozza del piede romano, chi ha questo piede deve comunque cercare di evitare le scarpe a punta. Si dice che chi ha questo piede abbia un senso delle giustizia molto marcato. Sarà vero?