Torino, 22 giu. (askanews) – Le splendide immagini della Fontana dell’Ercole Colosso restaurata: dopo 15 anni dalla riapertura al pubblico della Reggia di Venaria, alle porte di Torino, oggi è di nuovo possibile ammirare il capolavoro di Amedeo di Castellamonte, realizzato tra il 1669 e il 1672, ultimo tassello del progetto di recupero della Venaria Reale, avviato nel 1998. L’apertura del Teatro d’acque della Fontana dell’Ercole celebra anche la ricorrenza dei 25 anni del riconoscimento Unesco delle Residenze Reali Sabaude.
Il complesso era il luogo delle feste della residenza di caccia, voluta dal duca Carlo Emanuele II di Savoia, per dare lustro alla dinastia sabauda e incarnare il desiderio di rivaleggiare con le più grandi corti delle monarchie europee. Agli inizi del Settecento venne smantellato in seguito al mutamento del gusto e agli eventi bellici. Il patrimonio decorativo e statuario fu disperso su altre residenze reali e nobiliari e il sito demolito e interrato.
Nei primi anni duemila, nell’ambito del Progetto La Venaria Reale, coordinato dalla Soprintendenza e dalla Regione Piemonte, vennero realizzati importanti lavori di scavo, liberando i ruderi e riportando alla luce quel che restava dell’antico splendore.
Il progetto di restauro, ideato dall’architetto Gianfranco Gritella, è frutto di studi e indagini, ha richiamato energie e attivato sinergie tra le principali istituzioni pubbliche e private del territorio nazionale. Nei Giardini aulici della Reggia è stata ricreata una preziosa narrazione. Sul tema della Memoria si è rievocato un mito, la Meraviglia, per offrire un nuovo emozionante motivo per visitare la Venaria.