È sceso di categoria dalla Serie A in Promozione, per ritrovare un calcio più puro. Guadagnerà meno soldi, ma tornerà a giocare per l’unico motivo che lo ha spinto a fare questo mestiere: la passione.
Nell’estate di Messi al PSG, c’è anche l’immagine di Borja Valero che firma per il Centro Storico Lebowski, una storia romantica cominciata come un’utopia, ma che proprio nell’era degli sceicchi è divenuta realtà.
Stanco della Serie A e del calcio moderno, senza più bandiere e sempre più ostaggio dei diritti tv, un gruppo di appassionati si è riunito nel 2010 e ha fondato una società cooperativa gestita da tifosi. A 36 anni, piuttosto che ricercare l’ultimo contratto milionario, Borja ha scelto la realtà più vicina ai suoi valori: fedeltà, amicizia, rispetto, libertà: tutto quello che sperava di trovare da bambino.
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