Venezia, 5 feb. (askanews) – Da Venezia al mondo, soprattutto il mondo più lontano, esplorato con una passione per la scoperta e la conoscenza, in senso storico, ma anche etico. La Fondazione Giancarlo Ligabue, intitolata all’imprenditore e paleontologo cui è stato recentemente dedicato anche il Museo di Storia naturale veneziano, compie cinque anni. Ne abbiamo parlato con il presidente, e figlio di Giancarlo, Inti Ligabue. "Sono stati cinque anni intensissimi dal punto di vista dell’impegno culturale, della ricerca e dello sviluppo della conoscenza – ha detto ad askanews -. Sono stati anni di grandi soddisfazioni personali e professionali, di grande crescita organizzativa della fondazione stessa".
L’idea di padre e figlio è stata quella di essere "poeti narranti" della collezione di oggetti straordinari, dalla preistoria alle grandi civiltà, che la famiglia ha raccolto e continua a raccogliere. Con un’idea forte di promozione della conoscenza. "La conoscenza – ha aggiunto Ligabue – è anche semplice curiosità, mi è stato chiesto se non avevo timore che le persone non potessero capire una mostra come quella sugli idoli, ma già farsi una domanda su cosa fosse quell’oggetto o da dove venisse, da quale zona o da quale cultura, questo è già l’inizio della conoscenza".
Che poi si manifesta anche in un’attitudine morale. "Alimentare conoscenza è alimentare tolleranza. Per noi è un tema molto sentito – ha detto ancora il presidente della Fondazione – visto che rappresentiamo culture extraeuropee e andiamo a raccontare storie di culture che sono state rese mute dalla stessa Storia".
E se gli anni passati hanno visto esposizioni come quella, memorabile, dedicata alle civiltà precolombiane, ora si guarda anche al futuro con tre grandi progetti che rappresentano un’evoluzione del modello della Fondazione.
"Continuiamo con tematiche diverse – ci ha anticipato Inti – non prettamente studi del passato del Centro Studi e ricerche Ligabue, ma anche altre tematiche che ci interessano. Per esempio la mostra Power & Prestige dedicata ai bastoni di comando dell’arte oceanica. Nel 2022 presenteremo De visi mostruosi, caricature da Leonardo da Vinci a Tiepolo, dove racconteremo come nell’Italia settentrionale dal XVI al XVIII secolo si passa da queste teste caricate a una caricatura più sociale, nel Veneto di Tiepolo, di Marco Ricci e di altri pittori veneti. Per poi chiudere nel 2023 questo primo triennio con Animal Art, una mostra sull’arte zoomorfa dalla Mesopotamia a Roma antica".
Per la mostra sui bastoni oceanici la Fondazione Ligabue ha collaborato con il Musée du quai Branly di Parigi, a testimonianza delle relazioni con le istituzioni internazionali, altro aspetto decisivo per gli operatori della cultura oggi. E quando chiediamo cosa spinge a continuare a investire in cultura, Inti Ligabue ci risponde con tre motivazioni: il ricordo e l’omaggio al lavoro di Giancarlo; una responsabilità sociale di "restituzione" al pubblico e infine pure una scelta filosofica. "Socrate diceva che una vita senza ricerca non vale la pena di viverla".
Anche questo riferimento è un modo per capire meglio lo spirito che anima la Fondazione Giancarlo Ligabue e i suoi progetti.
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