La senatrice a vita, sopravvissuta ad Auschwitz, che doveva diventare capo dello Stato, racconta il male e il bene nel suo libro con il magistrato Gherardo Colombo ("Mani pulite"). Una storia da brividi, che parte da Milano
Non era un sogno, ma quasi una certezza. Dopo la nomina a senatrice a vita, Liliana Segre stava per diventare pochi mesi fa presidente della Repubblica italiana, facendo a tutti un triplo dono: a Sergio Mattarella, scrupolosamente ligio al dovere ma desideroso di potersi dedicare alla famiglia e al riposo. Al mondo intero, perché una sopravvissuta agli orrori di Auschwitz diventava Capo di uno Stato democratico. A tutti noi che l’amiamo da sempre e per sempre. Ho conosciuto Liliana molti anni fa a Rondine, borgo medioevale toscano, dove era stata invitata a raccontare in pubblico la sua preziosa testimonianza di orrore per il male e di speranza nel bene. L’ho adorata da subito, e la ringrazio sempre per la sua amicizia che nasce dal cuore. Ci siamo incontrati non so quante volte, anche in Grecia, assieme a mia moglie. Abbiamo interpretato assieme un film sulla tragedia dei campi di sterminio ad Auschwitz, e le sono sempre stato vicino per la ferita che tutti noi dovremmo avere nel cuore. Nella nostra civile Milano, i camion carichi di ebrei destinati alle camere a gas, raggiungevano la Stazione Centrale, e il seminascosto Binario 21, da dove partivano i treni della morte. Tanti sapevano, ma qui, nel cuore della capitale lombarda, quasi tutti giravano il capo dall’altra parte per non voler vedere che i biechi servi fascisti erano la’, pronti a servire gli aguzzini nazisti di Hitler. Sapere che oggi Liliana e’ vittima di ingiurie e minacce di morte dai fascisti che continuano a vivere nel nostro Paese, mi procura una rabbia infinita. Liliana ha voluto far incidere, all’ingresso del binario 21, dove tutti possono entrare, la scritta "Indifferenza". Mi ha detto non so quante volte: "Odio l’indifferenza, non gli indifferenti". Parlo di lei da sempre, ma oggi voglio ricordarla con un libro che ha scritto con il magistrato Gherardo Colombo e che ha un titolo da brividi :"La sola colpa di essere nati" (Garzanti) . Gherardo Colombo, uno dei protagonisti di "Mani pulite", mio coetaneo, si fa raccontare da Liliana la sua storia di bambina molto piccola, che nasce e cresce in una famiglia tranquilla della borghesia milanese, e che improvvisamente scopre di essere cancellata, come ebrea, dalle leggi razziali che lei non riusciva a comprendere. Molti della sua famiglia avevano accettato di convertirsi al cattolicesimo (con "la leggerezza di chi si iscrive ad un club") ma suo padre, che forse più degli altri aveva compreso i tragici sviluppi, rifiutò. Liliana e il papà riuscirono a riparare in Svizzera, ma la fortuna non li aiutò. Furono respinti da funzionari elvetici poco inclini a comprendere i rischi mortali che stavano affrontando. Arrestati, Carcere di Varese, Carcere… ( di Antonio Ferrari / LaPresse/AP – CorriereTv ). Guarda il video su Corriere: https://video.corriere.it/esteri/vicino-oriente/colpa-essere-nati-ascoltate-liliana-segre/147d7a1c-7924-11ed-8344-c3533b7da612
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