La campionessa paralimpica Martina Caironi racconta l’incidente che ha per sempre segnato la sua vita

di Redazione

La campionessa paralimpica Martina Caironi racconta l’incidente che ha per sempre segnato la sua vita

In questo video meet organizzato dalla scuola IISS Volta di Palermo, la campionessa paralimpica Martina Caironi racconta la sua storia, dall’incidente del 2007 nel quale ha perso una gamba ai successi paralimpici di Rio de Janeiro.

Più di un’ora il racconto pubblicato in questo video esclusivo

Martina Caironi è un’atleta paralimpica italiana specialista della velocità e del salto in lungo – categoria T42, tesserata per il Gruppo Sportivo Fiamme Gialle.


Nata nel 1989 ad Alzano Lombardo, fin da piccola è una bambina molto vivace e con una speciale predilezione per lo sport, pattinaggio e pallavolo su tutti; e proprio questa sua grande passione, insieme a un carattere combattivo e determinato, combinato a una smisurata forza d’animo e a una immensa voglia di vivere, è la chiave di volta per la nuova Martina Caironi.



È infatti la notte tra il primo e il due novembre 2007 quando una giovanissima Martina, ai tempi studentessa al quinto anno delle superiori, sta rientrando a casa in motorino da una festa tra amici.

Una frazione di secondo, e la sua vita cambia radicalmente: investita da un’auto, viene ricoverata d’urgenza in ospedale dove rimane in coma indotto per un paio di settimane; un paio di settimane all’inizio delle quali, a causa dell’impatto violento dell’incidente, è necessario procedere con l’amputazione della sua gamba sinistra all’altezza del ginocchio.

Non è un risveglio facile quello che attende la 18enne; è, piuttosto, un percorso in salita lungo il quale riflettere sulla sua nuova condizione di giovane donna senza un arto, con quotidiane difficoltà oggettive da affrontare, con nuove categorie mentali da costruire e metabolizzare, e, perché no, anche con nuovi canoni estetici da modulare.

La vicinanza e l’affetto di famigliari e amici prima, una profonda maturazione interiore e una nuova consapevolezza di sé acquisite nel tempo, e l’inevitabile incontro con il mondo delle protesi artificiali cui si è accompagnato quello fortuito con l’ambiente dell’atletica leggera, hanno contribuito alla rinascita di Martina fino alla sua attuale consacrazione in ambito sportivo e sociale.

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