Herman Makarenko, direttore dell’Accademia Nazionale dell’Opera e del Balletto ucraino davanti al parco giochi devastato dai missili russi
« Guardi cosa c’è scritto sul mio biglietto da visita. Io sono un artista di pace». Herman Makarenko è direttore d’orchestra a Kiev. Lo incontro davanti al parco giochi dove lunedì è caduto uno dei missili sganciati dai russi sulla capitale. Missili che hanno ucciso 19 persone in tutto il Paese. Herman — mi ha dato lui il permesso di chiamarlo per nome — indossa un basco nero, un cappotto color prugna e una sciarpa bianca. È in perfetto ordine. In genere qui al parco Shevchenko viene a passeggiare con i due suoi cagnolini. Ma questa mattina li ha lasciati a casa.
«Questo luogo è parte della mia vita, ci portavo anche i miei figli quando erano piccoli. E ora? Ora cosa resta? Un cratere davanti a un parco giochi. Che senso ha?», si chiede Herman. Andarsene dalla città non è un’opzione. Non importa se questa mattina Kiev è silenziosa e vuota come nei primi giorni di guerra. Si resta. Si resta perché non si abbandona casa. «In queste settimane abbiamo suonato e tenuto concerti anche a piazza Maidan e all’Opera che si trova a pochi chilometri da qui per una semplice ragione. Il fronte militare è importante ma è importante anche quello culturale. Solo così si può far comprendere la differenza tra quello che siamo noi è quello che c’è dall’altra parte».
Mentre stavamo parlando si è avvicinata una coppia di dottori. Boris e Olga. Vivono qua vicino e ieri hanno sentito il caos e hanno provato la paura. Oggi sono venuti a vedere cosa è successo al loro parco preferito. «Io spero che tutto questo finisca presto», dice Boris. Ma Olga lo interrompe, dolce. «So che ne abbiamo discusso tante volte. Ma questa guerra finirà solo quando se ne saranno andati da casa nostra. Dobbiamo resistere e combattere».
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– Qui le notizie in tempo reale sulla crisi in Ucraina ( Marta Serafini, inviata a Kiev / Corriere Tv ). Guarda il video su Corriere: https://video.corriere.it/esteri/kiev-direttore-d-orchestra-commosso-alla-voragine-parco-giochi-resto-qui-fronte-cultura-deve-resistere-tanto-quanto-quello-militare/b29ef694-494f-11ed-a525-e360fe4fb789