Le principali dichiarazioni dell’allenatore gialloblù Ivan Juric, rilasciate alla vigilia di Hellas Verona-Juventus, 24a giornata della Serie A TIM 2020/21 e match in programma domani, sabato 27 febbraio, alle ore 20.45 allo stadio ‘Bentegodi’ di Verona.
“Come si affronta una ‘big’ come la Juventus? Quando si affrontano squadre come la Juve serve giocare in maniera perfetta e sperare che gli altri non facciano altrettanto. Noi affronteremo la squadra di Pirlo, giocando il nostro calcio e provando a fare la nostra partita, come sempre.
Se si può allenare la malizia dei calciatori, che forse è concausa di alcuni gol subiti nel finale di partita? Difficilmente si può allenare un aspetto come questo. È vero che al termine della partita contro il Genoa ero un po’ dispiaciuto, perché abbiamo dominato a lungo e avremmo potuto raccogliere di più in zona gol, ma è anche vero che se l’ultima palla fosse finita sulla testa di un nostro difensore la partita si sarebbe conclusa con una nostra vittoria.
Un paragone tra questa stagione e la scorsa? Sono due annate completamente diverse. Lo scorso anno a questo punto della stagione eravamo già al massimo della nostra espressione calcistica, ora invece molte cose possiamo ancora migliorarle. Ci è mancato il tempo per preparare al meglio la stagione, per curare determinati dettagli, per avere una identità tecnico-tattica più definita.
Se la formazione che affronterà la Juve è già decisa? No, ancora no. Ci sono giocatori che negli ultimi mesi hanno dato tantissimo e ora cominciano a sentire la fatica, come è normale che sia. Inserire nuovi elementi, e mi riferisco a quelli che sono arrivati o che hanno recuperato da poco, non è semplice, ma ci stiamo provando per poter aumentare una sana competizione in seno alla squadra e per avere più scelte.
Se può tornar utile contro la Juve la fisicità di Sturaro o Vieira in mezzo al campo? Sono ottimi giocatori, il loro utilizzo è una valida opzione. Abbiamo bisogno di loro come di tutti.
Se possiamo fare più punti della scarsa stagione? Dipende molto da quanto sapranno crescere i ragazzi. Sicuramente serve anche un po’ di fortuna, ma in linea di massima dipenderà dalla crescita dei nostri giocatori.
Lasagna? Kevin è un giocatore ‘top’, per noi. Giustamente il gol per un attaccante è un fattore importante, però è un giocatore che mi rende felice. A Genova si è creato le occasioni con movimenti intelligenti, ci ha fatto giocare bene. Noi chiediamo a tutti un certo tipo di atteggiamento e di impegno, ma gli errori li tolleriamo in un percorso di crescita.
Se sono sorpreso da Ilić? Non sono sorpreso, perché sin dai primi allenamenti mi ha dato la sensazione di essere intelligente e di aver voglia di lavorare. Per me non ha ancora espresso appieno le sue potenzialità e ha ancora margini di miglioramento, anche in considerazione della sua giovane età. Può però diventare un giocatore forte e completo nel giro di qualche anno, ma – essendo un 2001 – è ancora nella fase iniziale della sua crescita”.
(Foto Getty Images)