Irpin, il dolore di una residente: “Chiusa in casa, per un mese ho mangiato solo patate”

di solobuonumore

Irpin, il dolore di una residente: “Chiusa in casa, per un mese ho mangiato solo patate”

Ci troviamo a Irpin per documentare lo scenario dopo i bombardamenti e l’occupazione russa. Qui la battaglia è stata molto più dura rispetto ad altri luoghi. Il livello di devastazione è molto più elevato delle aree libere a Nord e a Est. I soldati adesso stanno ripulendo l’area: continuano a trovare elementi inesplosi come proiettili di carri armati; a terra si possono trovare anche telefoni che potrebbero appartenere alle truppe russe; intanto qui sono state ristabilite le connessioni e a poco a poco anche l’elettricità.

Le abitazioni qui sono diventate luoghi di battaglia: questo è lo scenario che si apre alle persone che stanno tornando nelle loro case. Addirittura si può vedere ancora un Babbo Natale esposto da un’abitazione, sono trascorsi 40 giorni di guerra.

Tra i residenti c’è anche una signora di 83 anni che ci fornisce la sua testimonianza: "Durante l’occupazione russa sono rimasta chiusa in casa – ci racconta – Solo adesso hanno portato il pane e altro cibo, dopo 40 giorni di guerra. Per quasi un mese ho mangiato solo patate, ogni tanto uova delle mie galline. I vicini mi hanno raccontato quello che stava accadendo, non capisco perché combattono e portano il male" dice tra le lacrime. "Ho sentito di una persona che evacuava la gente e che è rimasta uccisa. La persona che abitava nella casa di fronte alla mia è morta. La mia casa non è andata distrutta ma c’è stata un’esplosione che ha rotto le finestre e dentro casa mi sono ritrovata un oggetto".

Claudio Locatelli è un reporter da anni impegnato nel raccontare le guerre dall’interno, usando la forza delle immagini a servizio delle vittime, per documentare la brutalità dei conflitti con coraggio e dedizione. Per queste qualità abbiamo deciso di farvelo conoscere e mettere a disposizione del suo operato i nostri canali, condividendo le sue dirette quotidiane da Kiev.

Claudio Locatelli – Il giornalista combattente

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