Teheran, 13 apr. (askanews) – L’esplosione avvenuta domenica nel sito nucleare iraniano di Natanz è stata causata da una bomba introdotta nella centrale e fatta esplodere a distanza. Lo ha riferito al New York Times una fonte dell’intelligence,
precisando che la deflagrazione avrebbe distrutto l’impianto elettrico principale e quello di backup.
I media israeliani hanno attribuito al Mossad l’operazione, condannata da Teheran come "atto di terrorismo nucleare" e "crimine contro l’umanità". Questa volta la Casa Bianca ha fatto sapere che non c’è stato alcun coinvolgimento americano nell’operazione.
Pronta la replica del ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif.
"Israele ha giocato una pessima scommessa se pensava che l’attacco avrebbe indebolito la mano dell’Iran ai colloqui sul nucleare. Al contrario, rafforzerà la nostra posizione", ha spiegato Zarif in una conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov a Teheran per parlare di nucleare. In questa occasione Lavrov ha detto che gli Stati Uniti devono revocare le sanzioni unilaterali all’Iran e che le nuove sanzioni dell’Unione europea all’Iran sono "peggiori di un crimine".
Le autorità di Teheran affermano inoltre che l’arricchimento dell’uranio a Natanz non si è fermato dopo l’esplosione e che presto ci saranno nuove e più avanzate centrifughe per l’arricchimento dell’uranio nello stabilimento".
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