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INTER: LA CONFERENZA STAMPA DI INAUGURAZIONE DELLA STAGIONE 2021-2022

Il cammino dell’Inter Campione d’Italia riparte da San Siro, dove è andata in scena la conferenza stampa che ha inaugurato la stagione 2021-2022. Ad accompagnare e a dare il benvenuto al neo allenatore Simone Inzaghi è stato il CEO Sport nerazzurro Giuseppe Marotta.

“Siamo contenti di essere qui oggi per iniziare la nuova stagione e presentare il nostro nuovo allenatore Simone Inzaghi, che tutti ben conoscete – ha esordito Marotta -. È motivo di grande orgoglio perché il progetto dell’Inter continua affidando l’area tecnica in buone mani. Di fianco a me c’è un giovane allenatore, ma allo stesso tempo un allenatore ricco di esperienza e tra i più vincenti del panorama italiano. Siamo onorati di questo e siamo sicuri del fatto che sia il profilo adatto, anche perché personifica i valori più autentici del nostro Club, la passione, la competenza, l’entusiasmo e la cultura del lavoro. È il profilo adatto anche per la storia dell’Inter, del suo palmares ricco di successi”.

“Siamo in un momento post pandemia, caratterizzato da tante sofferenze e che ha generato grandi problemi nell’economia mondiale. Di riflesso anche il mondo del calcio è alla ricerca di un modello che garantisca sostenibilità. Siamo lontani dal modello di mecenatismo che anteponeva il risultato sportivo al rispetto dei bilanci. Oggi bisogna dare una continuità diversa e siamo alla ricerca del modello ideale perché l’Inter vuole onorare la propria storia di successi sportivi ma lo deve fare nel rispetto degli equilibri finanziari del Club. Compito del management è quindi allestire una squadra che sia il più competitiva possibile nel rispetto di certi parametri. Siamo davanti a uno scenario che riserverà purtroppo ancora spiacevoli situazioni nel mondo del calcio dal punto di vista economico e finanziario. Ci tengo a sottolineare che la nostra proprietà finora ha profuso 700 milioni di euro per dare solidità al Club ma oggi la situazione economica mondiale è cambiata e anche il calcio ne paga le conseguenze. Dovremo fare quindi di necessità virtù per non continuare a chiedere sforzi alla Società, ma non sempre vale l’equazione ‘chi più spende, più vince’. Io sono un fautore della competenza, della passione, che possono contraddistinguere il percorso di un Club come il nostro. Sicuramente sono state fatte scelte dolorose come quella di Hakimi ma sono scelte che ci permetteranno di dare continuità al nostro percorso”.

“Un altro aspetto importante e che ci dà speranza è il fatto che speriamo di poter riabbracciare presto il nostro pubblico allo stadio. L’auspicio e l’esortazione che faccio al Governo italiano è quella di poter riaprire gli stadi italiani anche sulla scorta dell’esperienza che sarà fatta in Premier League e nella Liga spagnola. I tifosi sono il patrimonio di ogni società calcistica e il dialogo è la cosa migliore per ottenere il massimo. La Lega e i Club si stanno adoperando per avere un dialogo continuativo con i rappresentanti del Governo. Le condizioni sono quelle di una nazione con milioni di vaccinati e riportare la gente allo stadio potrebbe anche diventare uno spot per invitare tutti a vaccinarsi. Le notizie recenti portano verso una riapertura, non sappiamo ancora se parziale o totale. Sarebbe un successo perché pensare di ripartire ancora senza pubblico sarebbe desolante e perché, per un club come il nostro, ci sono state perdite di circa 100 milioni di euro che hanno pesato sugli introiti”.

Queste le dichiarazioni del tecnico nerazzurro Simone Inzaghi:

“Ho tantissimo entusiasmo per questa nuova avventura. Ho grandissime motivazioni, so di avere davanti un lavoro importante, ma questa è una sfida bellissima. Sono qui perché il presidente Zhang assieme a Marotta e Ausilio mi hanno dimostrato una grande volontà di portarmi all’Inter. Con il mio staff siamo consapevoli di trovare un gruppo forte, una società forte e dei tifosi che già durante queste vacanze mi hanno dimostrato, in tutta Italia, quanto sono calorosi e quanto ci staranno vicini in questa stagione”.

Ci racconta il suo approdo all’Inter?
“Era arrivato il momento per un cambiamento. Ho avuto di fronte delle persone che mi hanno fatto capire quanto mi volessero all’Inter e quindi ho accettato questa sfida stimolante. So che ci saranno difficoltà e soprattutto so che c’è uno Scudetto da difendere contro squadre attrezzate. Ma siamo l’Inter. Sicuramente voglio fare i complimenti alla società, ad Antonio Conte e a tutta la squadra per lo Scudetto conquistato”.

Come si può rinforzare questa squadra per difendere il titolo?
“Il mercato è lungo e complicato per tutte le squadre, ci sono stati pochi movimenti fino ad ora. Sapevo che Hakimi sarebbe partito, ma la società mi ha promesso che la squadra rimarrà competitiva e forte come lo scorso anno. I contatti con il direttore sono continui, sappiamo dove dobbiamo intervenire”.

Immobile con lei ha vinto la Scarpa d’Oro, dove può arrivare Lukaku?
“Ho sentito Romelu già diverse volte. Lui è una garanzia, è fortissimo, lavora alla grande con i suoi compagni”.

Ha avuto modo di parlare con Eriksen?
“Con Christian ho parlato prima dell’Europeo, poi l’ho lasciato tranquillo dopo quanto accaduto. Ha bisogno dei suoi tempi, deve riposarsi, ovviamente noi tutti lo aspettiamo a braccia aperte”.

L’Inter delle ultime due stagioni aveva una fisionomia ben definita. Si aspetta delle differenze con il suo arrivo?
“Sono qui per dare continuità a un lavoro di due anni che ha condotto allo Scudetto. Dare continuità e credibilità è fondamentale per puntare ad ottenere gli obiettivi prefissati”.

Come si immagina il giorno del suo ritorno da avversario all’Olimpico contro la Lazio? Come è si è chiusa la sua avventura a Roma?
“Sono stati anni intensi, ho ringraziato tutti alla Lazio. Ringrazierò sempre Lotito per l’occasione che mi ha dato. Per me si era chiuso un ciclo, mi sono preso del tempo per pensarci e ho scelto di cambiare. Ho avuto la fortuna di vincere con la Lazio, è stato bello: 251 partite con la stessa squadra, è stato fatto un percorso importante”.

Qual è la caratteristica che vorrà vedere nella sua Inter?
“Vorrei una squadra intensa, che vorrà essere sempre dentro alla partita. La squadra forte è quella che riesce a reagire agli episodi. Ho sempre allenato una squadra capace di avere intensità fino all’ultimo respiro, infatti tante volte la mia Lazio ha trovato il gol nei minuti di recupero”.

Cosa si aspetta dal mercato?
“Sapevo della partenza di Hakimi, dolorosa perché in un anno Achraf era finito nel mirino di tutte le migliori società d’Europa: è stato un protagonista dello Scudetto. Il momento è difficile per tutti ma so che la squadra rimarrà competitiva e la società ha dimostrato grande bravura nell’affare Calhanoglu. Con la partenza anche di Young abbiamo ovviamente qualcosa da fare in entrata, ma non c’è fretta”.

Si immagina un Calhanoglu alla Luis Alberto? 
“Hakan e Luis hanno caratteristiche simili. Sono contento di Calhanoglu, mi è sempre piaciuto e ogni volta che l’ho affrontato ho visto un giocatore di qualità e quantità, bravo nei calci piazzati. Ci darà tante soddisfazioni”.

Incontra di nuovo de Vrij ma non solo…
“Ho già parlato con tutti i giocatori, ho allenato de Vrij, ho giocato con Kolarov e Handanovic… È un piacere incontrali di nuovo. Avrò un ottimo rapporto con tutti”.

Tra gli obiettivi ha un cammino importante in Champions League?
“L’obiettivo sicuramente è quello di passare il girone. La Champions League è una competizione difficilissima, fisica, ci saranno periodi con partite ogni tre giorni e sarà dispendioso, ma ci faremo trovare pronti”.

Come si rapporta con la pressione?
“Roma è stata una bella palestra, le pressioni sono ovunque in questo lavoro. Mi piacciono le sfide, arrivare in una squadra che ha vinto lo Scudetto è una sfida per me e per il mio staff. La bravura sarà quella di superare insieme le difficoltà”

Cosa le ha chiesto la società?
“Il mio obiettivo è quello di dare continuità, so dove sono arrivato: qui c’è un grande parco giocatori, una grande tifoseria e una grande società. Noi siamo l’Inter e daremo sempre tutto in campo”.

Il derby con il Milan sarà anche per la vittoria del campionato?
“Sappiamo cosa rappresenta il derby di Roma per la città e altrettanto è per Milano. Il Milan nella passata stagione è rimasto in testa per molte giornate, sono una squadra competitiva con un ottimo allenatore, sarà una sfida entusiasmante”.

Le sfide tra Lazio e Inter negli ultimi anni cosa le hanno lasciato?
“L’impressione era quella di affrontare una squadra solida che dava l’idea di essere molto compatta, alla quale era difficile fare gol”.

L’Importanza degli esterni nel suo calcio: Dimarco può avere un ruolo importante? Perisic verrà utilizzato ancora come quinto?
“Dimarco ha fatto molto bene a Verona, è cresciuto nel nostro Settore Giovanile e questo è un orgoglio. È un giocatore sul quale io e la società puntiamo. Perisic ha fatto benissimo come quinto, lo aspetto a braccia aperte, può fare molto bene nel nostro sistema”.

Le finali per Barella, Bastoni e Lautaro daranno maggiore esperienza a tutti e tre…
“Già sono giocatori vincenti, perché hanno vinto lo Scudetto. In una rosa, più vincenti hai meglio è. Sono molto contento per Barella e Bastoni per la finale degli Europei, Lautaro è carico per la finale contro il Brasile. Ho visto l’Italia agli Europei ed è stato un piacere, vanno fatti i complimenti a Mancini: sapevo che avrebbe potuto fare bene”.

Stefano Sensi può essere importante per la sua Inter?
“Ho grandissima fiducia in lui, è molto intelligente tatticamente, sa della mia stima ho già parlato con lui. In questo anno e mezzo ha avuto problemi fisici ma quando sarà al top fisicamente sarà una grande risorsa per l’Inter”.

(Foto inter.it)

www.inter.it

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