“È un fatto di una gravità assoluta, sono molto indignato. Non si è rispettata neppure la morte di una persona. È un bruttissimo segnale di quanto la società stia regredendo, perché se qualcuno utilizza un manifesto funebre per veicolare un insulto, vuol dire che non c’è davvero più nessun rispetto. Già sarebbe inaccettabile una scritta del genere fatta con lo spray su un muro o su un manifesto pubblicitario, ma addirittura su un manifesto funebre: un foglio di carta su cui c’è scritto che una persona è deceduta, è mancata… Siamo oltre la morale, siamo oltre la civiltà, siamo all’abiezione pura”. Corrado Brun racconta così a Fanpage.it la propria indignazione dopo aver scoperto che il tiletto funebre del marito, Adriano Canese, scomparso qualche giorno fa a Torre Pellice (Torino), è stato imbrattato con un insulto omofobo rivolto alla coppia: "Fr*ci!"
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