BELGRADO (SERBIA) (ITALPRESS) – Marcell Jacobs vince l’oro sui 60 metri ai Mondiali indoor di Belgrado con 6″41, nuovo record europeo e miglior prestazione stagionale assoluta. Entusiasmante la finale della Stark Arena, risolta al fotofinish con Jacobs che beffa lo statunitense Christian Coleman, grande favorito della vigilia e campione del mondo sui 100 a Doha, mentre Marvin Bracy che chiude terzo in 6″44. “La magia continua? Magia ma anche duro lavoro – esulta il 27enne delle Fiamme Oro – Sono arrivato qua cercando di trovare le migliori condizioni e abbiamo dimostrato ancora una volta di essere i più forti quando conta. Volevo dimostrare che quello che ho fatto alle Olimpiadi non era un caso ma il frutto del duro lavoro di tanti anni – continua – Mi sono messo alla prova su una distanza che non era la mia, dovevo migliorare tanto e sono riuscito a farlo. E ora non vedo l’ora di tornare a fare i 100 metri per continuare a sognare e fare sognare”. Jacobs fatica a trattenere l’emozione: “Ho desiderato veramente questi momenti. Se dovessi vincere le tre grandi gare di quest’anno (Mondiali indoor, Mondiali ed Europei, ndr) avrei vinto tutto quello che c’è da vincere nell’atletica. E la prima è andata”.
Lo sprinter azzurro, sulla pista che lo aveva tradito 12 giorni fa con la prima falsa partenza della carriera, si era scaldato con un 6″53 in mattinata per poi lanciare un segnale alla concorrenza già in semifinale: 6″45, miglior crono mondiale del 2022 e soprattutto nuovo record italiano che ritoccava di due centesimi quanto fatto dallo stesso Jacobs un anno fa a Torun. Tutto questo prima del 6″41 che lo porta anche sul tetto del mondo al chiuso.
(ITALPRESS).
Lo sprinter azzurro, sulla pista che lo aveva tradito 12 giorni fa con la prima falsa partenza della carriera, si era scaldato con un 6″53 in mattinata per poi lanciare un segnale alla concorrenza già in semifinale: 6″45, miglior crono mondiale del 2022 e soprattutto nuovo record italiano che ritoccava di due centesimi quanto fatto dallo stesso Jacobs un anno fa a Torun. Tutto questo prima del 6″41 che lo porta anche sul tetto del mondo al chiuso.
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