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Roma, 19 gen. (askanews) – Venticinquemila soldati della Guardia Nazionale, i riservisti dei singoli Stati americani, oltre a militari dell’esercito e migliaia di agenti del secret service (il corpo speciale che veglia sulla sicurezza del presidente), della polizia di Washington DC e dell’FBI: è imponente e senza precedenti lo schieramento della sicurezza nella capitale americana per l’inaugurazione del nuovo presidente Joe Biden, dopo l’assalto di migliaia di facinorosi sobillati dal presidente uscente Donald Trump al Congresso americano lo scorso 6 gennaio.
Il Pentagono ha intensificato i propri sforzi per identificare suprematisti bianchi e altri estremisti di destra nei ranghi militari e della Guardia Nazionale alla vigilia dell’inaugurazione di Biden: l’obiettivo è evitare un possibile attacco "dall’interno" durante la cerimonia a Washington.
Preoccupano i rapporti di intelligence che riferiscono di
possibili attacchi da parte di "lupi solitari".
Nel frattempo, l’Fbi ha avvertito le forze dell’ordine americane che estremisti di destra e seguaci della teoria complottista QAnon sono stati intercettati online mentre discutevano piani per fingersi membri della Guardia Nazionale in vista della cerimonia.
Secondo un rapporto di intelligence ottenuto dal Washington Post, la polizia federale ha anche riferito di aver identificato online individui che hanno scaricato e condiviso mappe di luoghi sensibili di Washington. Malgrado tutto, secondo il rapporto, sarebbe stato rilevato un notevole volume di "traffico sospetto" ma non minacce concrete e specifiche.