Milano, 24 mar. (askanews) – Negozi chiusi, quasi nessuno in strada. È "lo sciopero del silenzio", organizzato in Myanmar, le immagini arrivano da Yangon, contro il golpe militare. Una forma di protesta per dimostrare che la popolazione è con i dimostranti che arriva dopo la tragedia di 24 ore fa quando le forze di sicurezza hanno ucciso la vittima più giovane dall’inizio delle mobilitazioni: una bambina di 7 anni colpita da proiettili vaganti mentre era in casa.
A Myanmar la tv di Stato ha annunciato la liberazione di 628 persone imprigionate durante le proteste contro il golpe militare di inizio febbraio.
Testimoni oculari hanno raccontato, riporta Ap, di autobus fuori dalla prigione di Insein a Yangon, carichi di giovani sorridenti, molti con le tre dita alzate nel segno di sfida adottato dal movimento di protesta. Si tratterebbe di centinaia di studenti arrestati e incarcerati all’inizio del mese.
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