Roma, 25 giu. (askanews) – Israele alza l’allerta sulla variante Delta del Covid-19 e fa retromarcia. Il ministero della salute ha deciso di reintrodurre l’obbligo di indossare le mascherine nei luoghi pubblici al chiuso, dopo averle abolite dieci giorni fa, in seguito a un’impennata dei nuovi casi.
Il picco di nuove infezioni è un duro colpo per un Paese che si è vantato per settimane di aver attuato la campagna vaccini di maggior successo al mondo.
A Gerusalemme la gente lo accetta senza lamentarsi: "Mi sento triste perché ora fa caldo e bisogna metterla ma d’altra parte è per la nostra sicurezza, perché il coronavirus sta tornando e la variante indiana è più aggressiva delle altre".
"La mascherina tutto il tempo. Dentro e fuori. Mi sento sicura con la maschera, quindi è meglio per noi". "Penso che i nostri sorrisi siano molto più importanti delle mascherine".
Il capo della task force israeliana per la risposta alla pandemia, Nachman Ash, ha detto alla radio pubblica che questa decisione è arrivata dopo quattro giorni con oltre 100 nuovi casi quotidiani, e con 227 confermati ieri. Nonostante però l’aumento del numero di positivi, non c’è stato al momento un aumento parallelo di ricoveri o morti. Un po’ come sta accadendo nel Regno Unito.
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