Milano, 1 feb. (askanews) – Una protesta simbolica in un piccolo paese della Borgogna ha riacceso i riflettori anche in Francia sulla crisi del settore della ristorazione.
Stephane Turillon, proprietario del "La Source Bleue", a Cusace, paesino di 69 abitanti, aveva annunciato la riapertura nonostante i divieti per le restrizioni anti-Covid, annunciando un pranzo per mille persone. Un atto di "disobbedienza civile" lo aveva definito. Alla sua protesta si sono unita circa 150 persone che si sono presentate al ristorante insieme a molti giornalisti francesi e alla polizia. Di fronte però al rischio di multa e chiusura, il ristoratore ha preferito servire solo d’asporto, trasformando il pranzo in una marcia per la riapertura.
"Vogliamo aprire un dialogo col governo – ha detto Turillon -perché non si piuò combattere questa pandemia chiudendo tutto".
I casi di riaperture clandestine o per protesta si stanno ripetendo in tutto il Paese. Sabato a Parigi la polizia ha scoperto, e fatto chiudere, 24 ristoranti aperti al pubblico nonostante i divieti. Iniziative del genere sono state organizzate anche in Italia, ma la partecipazione è stata inferiore alle aspettative.
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