Armati di potenti macchine fotografiche, hanno risalito la corrente "come granchi" per arrivare a toccare con le mani quello che da tempo pensavano fosse proprio lì: il carico di marmo quasi certamente perso da una nave che lo stava portando a Roma, al porto di Testaccio da dove veniva utilizzato per costruire edifici pubblici o ville private. Il video sul lavoro dei Carabinieri del Patrimonio tutela e della Soprintendenza archeologica di Ostia racconta come andrà avanti lo studio dei materiali. Obiettivo è riportare alla luce altri grossi manufatti che intanto sono stati fotografati e catalogati per evitare che vengano dispersi o finiscano nel mirino dei trafficanti d’arte. .(A cura della soprintendenza archeologica di Ostia antica insieme ai Carabinieri del Patrimonio tutela)