TOKYO (GIAPPONE) (ITALPRESS) – Gregorio Paltrinieri ha vinto la medaglia d’argento negli 800 stile libero ai Giochi di Tokyo. L’azzurro ha chiuso in 7’42″11, arrivando a soli 24 centesimi dall’oro conquistato dall’americano Robert Finke in 7’41″87. Bronzo per l’ucraino Mykhailo Romanchuk. “Parlare di miracolo è poco, non ci avrei scommesso neanche io. Ma stavolta ci ho messo il cuore – ha dichiarato l’azzurro – E’ bellissimo, oggi ero un’altra persona rispetto alla batteria, con un’altra mentalità, un’altra cattiveria e voglia di gareggiare. Me la sono vissuta al meglio. Ieri sera un mio grande amico mi ha detto che queste grandi finali non si affrontano con la testa ma con il cuore, è l’unico modo per uscire soddisfatto. Io forse ero caduto troppe volte nella mia vita nell’errore di voler programmare tutto. Avevo messo troppa testa, troppi pensieri confusi, ma queste finali si vincono col cuore. Gli altri potranno star meglio di me fisicamente e preparare meglio la gara tatticamente, ma il cuore che ci metto io è troppo”.
“E’ brutto perchè l’oro era vicino ma stavolta va bene l’argento – ha poi proseguito con un sorriso Paltrinieri – Non è stato bello dover affrontare la mononucleosi, ho avuto paura di tutto e ho sofferto tanto. Ti ritrovi a maggio con cinque medaglie in altrettante gare e ti senti un Dio, era troppo bello. Stavo andando nella giusta direzione, poi mi sono dovuto fermare un mese e i sogni si stavano sgretolando. Ma col mio gruppo ci siamo fatti forza a vicenda. Ho ricominciato dal basso, è stata una escalation continua ma non sapevo dove sarei potuto arrivare. E poi sono arrivato e ho fatto 7’42” al mattino”.
(ITALPRESS).
“E’ brutto perchè l’oro era vicino ma stavolta va bene l’argento – ha poi proseguito con un sorriso Paltrinieri – Non è stato bello dover affrontare la mononucleosi, ho avuto paura di tutto e ho sofferto tanto. Ti ritrovi a maggio con cinque medaglie in altrettante gare e ti senti un Dio, era troppo bello. Stavo andando nella giusta direzione, poi mi sono dovuto fermare un mese e i sogni si stavano sgretolando. Ma col mio gruppo ci siamo fatti forza a vicenda. Ho ricominciato dal basso, è stata una escalation continua ma non sapevo dove sarei potuto arrivare. E poi sono arrivato e ho fatto 7’42” al mattino”.
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