La "tassa" pagata dai passeggeri sul biglietto in partenza (dall’Italia) che l’aeroporto deve poi versare allo Stato
La ‘tassa d’imbarco’ è stata istituita dalla Legge finanziaria del 2004 con il nome ufficiale "addizionale comunale sui diritti d’imbarco" Si tratta di un’imposta pagata dai passeggeri sul biglietto in partenza (dall’Italia) che l’aeroporto deve poi versare allo Stato. Inizialmente era prevista per il solo anno 2004 al costo di 1 euro per ogni passeggero imbarcato, diventando poi una tassa fissa. Negli ultimi anni l’importo è cresciuto da 1 a 6,50 euro a passeggero. L’importo è destinato a Inps, Enav, servizi antincendio e una parte ai Comuni sul cui territorio è presente l’aeroporto. Nel 2023 possibili nuovi aumenti a Napoli, Genova, Venezia, Lecce. Nel capoluogo veneto, dal 1 aprile scatterà un aumento di 2,50: pagheranno tutti i viaggiatori in partenza dal Marco Polo Tessera, compresi i residenti. A Napoli Capodichino, l’aumento dovrebbe essere di 1 euro, non solo per chi si imbarca in aeroporto, ma anche per traghetti e navi, ed escluderebbe i pendolari. Nello scalo di Lecce l’incremento della tassa sarebbe di 1 euro nel 2023 e 2 nel 2024 ( LaPresse/AP – CorriereTv ). Guarda il video su Corriere: https://video.corriere.it/economia/imposta-imbarco-aeroporto-cosa-e-cosa-cambia-2023/f4478e3c-7ee0-11ed-a618-b9ad4ba09452
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