Il cibo è un diritto o solo una merce? Di questo e, più in generale, dell’attuale sistema alimentare globale si è discusso con Maurizio Martina, vice Direttore Generale della FAO e con il professor Leonardo Becchetti, docente di Economia Politica all’Università di Tor Vergata. A Roma, alla fine di luglio, c’è stato un pre-vertice sull’argomento, in vista dell’altro meeting internazionale che si terrà a New York a settembre e che vedrà coinvolti numerosi capi di Stato. I dati di partenza sui quali ragionare, per comprendere quanto e come l’attuale sistema di produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione e consumo dei beni alimentari sia in grado di soddisfare in futuro la domanda di cibo, sono questi: 810 milioni di persone al mondo soffrono letteralmente la fame; 144 milioni di bambini sono interessati da un arresto nella crescita per denutrizione o malnutrizione; 6 milioni di ragazzini all’anno muoiono prima di aver compiuto 5 anni, per le stesse ragioni. Maurizio Martina e Leonardo Becchetti hanno sviluppato in questa conversazione a tre, i loro ragionamenti, le loro proposte, i loro dubbi e i loro auspici, sottolineando il grande valore, anche economico, delle spinte dal basso, provenienti dai comportamenti e dalle scelte dei cittadini e delle imprese. Ma indicando anche le strette e pericolose connessioni fra la lotta alla fame e i cambiamenti climatici, con le complicazioni future legate a questo intreccio di problemi.