Corna Imagna (Bg), 18 giu. (askanews) – Si chiama "P-Art Una pietra sopra l’altra" ed è un progetto mirato alla salvaguardia e alla valorizzazione di muri, terrazzamenti, e altri elementi architettonici realizzati in pietra a secco, particolare tecnica costruttiva riconosciuta patrimonio dell’Unesco. Manufatti come tetti in piode, baitelli e percorsi lastricati che fanno parte del dna di territori come la Val Brembana, la Valtellina, la valle Imagna, e l’area dei quattro parchi nell’alta Brianza Lecchese, e che proprio per questo costituiscono "un’arte da coustodire".
Un progetto che vede come ente capofila il gruppo di azione locale val Brembana 2020, attivo sui territori di 55 comuni in un’area di oltre 77 mila mq, e che coinvolge anche il Gal Valtellina Valle dei Sapori e il Gal Quattro Parchi Lecco Brianza. "Noi abbiamo scelto di puntare su quest tecnica della pietra a secco che è molto importante per i nostri territori, sia della Valle Imagna sia della Val Brembana", puntualizza Lucia Morali, presidente del Gal Val Brembana 2020, che spiega: "Qual’è l’importanza alla fine di queste strutture che non si costruiscono più? Sono importanti perchè a parte a livello emozionale, io lo dico sempre mi emoziona essere qua in un posto come oggi, qua a Corna Imagna in questa località è veramente emozionante. Poi se si pensa alla fatica alla ricchezza che trovavano questi muretti in queste costruzioni i nostri antenati, io penso che già lì il cuore si apra".
Obiettivo dell’iniziativa non è soltanto tutelare, conservare e valorizzare le costruzioni in pietra a secco che nel corso dei secoli hanno modellato il paesaggio dei territori orobici. Grande attenzione è stata infatti rivolta alla formazione professionale con cosi specifici per il riconoscimento della figura dell’operatore di costruzioni in pietra a secco: "La ricchezza che noi vogliamo far ricadere sul territorio – aggiunge Morali – è anche proprio riconoscere una figura professionale che diventi esperta di costruzione di questi muretti a secco o la conservazione di questi selciati. Non sono facili da costruire, ci sono delle tecniche apposite, non c’è cemento perciò le pietre devono essere posizionate in un certo modo, però la durata è eterna. Ci sono delle costruzioni che sono in buonissimo stato e conservate benissimo. Il nostro scopo è anche quello di mappare queste costruzioni in modo che un domani rimanga anche scritto quello che potrebbe essere un gioiello e anche un intervento magari da fare nei prossimi anni per recuperare, mantenere e far conoscere questi territorio così importanti".
Un progetto che vuole essere anche un driver per il rilancio turistico del territorio: "Faccio un esempio – dice ancora la presidente del Gal Val Brembana 2020 -: la contrada Faggio dove noi andremo a fare uno dei corsi di formazione titt’ora è visitata da tantissimi turisti, la frazione Pagliari a Carona anche lì è visitata tantissimo perchè sono borghi storici, chiamiamoli così, come qua Ca’ Berizzi è veramente un borgo storico a Corna Imagna. Perciò i corsi si svolgeranno nel prossimo mese in queste tre location proprio perchè sono location importati dal punto di vista turistico".
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