Milano, 7 mag. (askanews) – Cultura e accessibilità. Due parole che a volte, nella pratica, non si riescono a coniugare facilmente. Anche da questa considerazione è partito il progetto Audiovisiva, una piattaforma streaming on demand che riunisce e rende disponibile una selezione di documentari sui protagonisti della cultura italiana del XX e XXI secolo. A guidare il progetto tre donne: Barbara Carneglia, Alessandra de Antonellis e Francisca Parrino, che ci ha raccontato l’idea e le ambizioni.
"Audiovisiva – ha detto ad askanews – è nata proprio dall’idea che la cultura italiana di cui tanto si parla, spesso non viene valorizzata dal racconto che si fa dei contenuti, dei protagonisti, di chi realmente la produce la cultura. E quindi abbiamo pensato che il documentario fosse lo strumento ideale per portare un vero approfondimento sui contenuti della cultura italiana".
Il centro dei film è l’incontro con architetti, designer, artisti, fotografi, registi, musicisti, che danno voce a storie, aneddoti, racconti di vita e progetti, in un grande contenitore digitale che guarda all’internazionalità.
"Siamo diventati partner della piattaforma americana leader dello streaming educational – ha aggiunto la presidente e project manager di Audiovisiva – che offre risorse digitali in modo esclusivo a scuole, università e public library in tutto il mondo. E un’altra strada che abbiamo scelto è quella di distribuire i documentari sui global marketplace, che sono iTunes, Amazon, Google Play".
Fondata come impresa sociale, Audiovisiva dispone di una library di circa 300 documentari dei quali i primi 40 sono già disponibili per la visione. E rappresenta anche un modo per pensare diversamente a questo tipo di film, a volte forse non compresi nella loro rilevanza anche di veri e propri oggetti d’arte.
"Il documentario – ha concluso Francisca Parrino – non ha soltanto una funzione di supporto, ma è in sé un bene culturale e una fonte primaria".
Audiovisiva, inoltre, si connota come "un progetto culturale di sistema", che coinvolge, oltre ai professionisti del settore, anche archivi, fondazioni, festival e musei e vuole rappresentare una modalità nuova di fruizione per il pubblico, nonché una diversa opportunità di visibilità per i documentari.