Si mette sull’attenti appena qualcuno entra nella stanza, come ha fatto per 12 anni mentre era rinchiuso nel braccio rosso del carcere di Sednaya. Imprigionato quando era poco più di un bambino a causa di alcune foto che ritraevano suo fratello con in mano delle armi, è stato dimenticato dal regime di Assad. Anni di abusi, violenze, torture che l’hanno trasformato distruggendone ogni capacità. Ha fatto il giro del mondo il video che lo ritraeva appena uscito dalla prigione tanto provato da non ricordare il nome o l’età.
Il racconto del nostro inviato Fabio Tonacci che lo ha incontrato a Damasco