Andiamo verso la città assediata di Chernihiv, a nord est di Kiev, a 160 km di distanza, per salvare e tirare fuori i pazienti più gravemente feriti. Il viaggio, insieme a uno dei volontari che rischia la vita per recuperare questi feriti, è a bordo di un’auto senza insegne della stampa perché potrebbe essere attaccata dai russi: ieri una donna che stava andando a soccorrere alcuni feriti è finita sotto il mirino dei cecchini ed è stata ferita. Chernihiv è completamente circondata, in maniera concentrica: c’è un cerchio che cinge d’assedio la città e un altro pezzo di cerchio separato, una situazione dunque molto complessa. “Ho fatto più di 25 volte questo viaggio. Non ci sono le strade, sono state tutte distrutte, i feriti vengono trasferiti con le barche” – ci racconta il volontario. Sono state infatti costruite piattaforme sul fiume per il trasporto dei feriti. “L’ultima volta ci sono stati bombardamenti a 200 metri, vengono presi di mira i corridoi in uscita dalla città” continua a raccontarci il volontario che racconta anche di come i russi facciano fuoco sui civili. Infine ci spiega perché ha deciso di dedicarsi a questo “mestiere” pericoloso: “All’inizio facevo parte della protezione civile, poi ho deciso di fare qualcos’altro. In tv ho visto la situazione di Chernihiv e adesso sono qui. La mia famiglia è divisa in tre parti: io sono a Kiev, i miei figli in Grecia, mia moglie, che è un medico, è a lavoro nella zona di Kharkiv”.
Claudio Locatelli è un reporter da anni impegnato nel raccontare le guerre dall’interno, usando la forza delle immagini a servizio delle vittime, per documentare la brutalità dei conflitti con coraggio e dedizione. Per queste qualità abbiamo deciso di farvelo conoscere e mettere a disposizione del suo operato i nostri canali, condividendo le sue dirette quotidiane da Kiev.
Fonte: Claudio Locatelli – Il giornalista combattente