Luigi Ciatti non si dà pace. Quasi mai sorride ma quasi mai smette di lottare. La speranza è ancora viva. Suo figlio nessuno potrà ridarglielo, ma la giustizia quella sì. «Mio figlio Niccolò è stato ucciso con un calcio in discoteca, quel video lo hanno visto tutti. Ma l’assassino è ancora latitante, non è certo la giustizia che ci aspettavamo». Per questo lancia un appello alle cariche più alte dello Stato, lui spera davvero che questo video non sia inutile, che questo appello non sia futile. Spera che la disperazione delle sue parole possa arrivare lassù in alto, fino alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, affinché possano dare nuovo impulso alle ricerche di Rassoul Bissoultanov, omicida eppure libero. «Faccio appello alla nostra presidente del Consiglio Giorgia Meloni e alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Chiediamo che Bissoultanov venga cercato attraverso le forze di polizia tra cui l’Interpol, chiediamo una giustizia un po’ più vera per nostro figlio».Nel frattempo Luigi Ciatti, insieme alla moglie Cinzia Azzolina, ogni giorno va al cimitero. Anzi no, non lo chiama cimitero: «Preferisco chiamarlo Sant’Antonio, non mi piace usare la parola cimitero, vado là e parlo col mio Niccolò, un marmo bianco ci divide». Accarezza la tomba del figlio, stringe forte nelle vene i ricordi che il tempo confonde. In tutta la casa ci sono le foto di Niccolò: lui al mare, con la fidanzata, con la sorella. C’è una foto a bordo piscina con tutta la famiglia, lui accanto al padre. Ride in quella foto, Luigi. Adesso Luigi non ride più. Invoca giustizia, pacatamente, con compostezza, con dignità. Ripensa alle incredibili vicende giudiziarie di questi ultimi anni. Era il 12 agosto 2017 quando Niccolò venne ucciso nella discoteca di Lloret de Mar, in Spagna. Bissoultanov è stato arrestato il 12 agosto 2017, sempre in Spagna, ma dopo 3 anni e 10 mesi è stato messo in libertà per decorrenza dei termini della carcerazione preventiva. Quindi ha lasciato la Spagna ed è poi stato arrestato in Germania, ad agosto 2021, su mandato di cattura internazionale, poi estradato in Italia. Nel dicembre 2021 la Corte d’Assise di Roma lo ha rimesso in libertà per un difetto di procedibilità (Bissoultanov non era presente sul territorio italiano quando è stata emessa la misura di custodia cautelare). Lo scorso 23 aprile la Cassazione ha emesso la condanna definitiva di Bissoultanov a 23 anni di carcere, ma lui è ancora latitante.Luigi Ciatti fa appello alle istituzioni affinché si possa cercare con maggior determinazione, magari anche nelle comunità cecene: «Sono sicuro che abbia avuto coperture dalla comunità cecena che vive in Spagna. Li ho visti i suoi connazionali al processo spagnolo. Dopo che gli era stata concessa la libertà provvisoria, erano lì, solidali. È probabile che sappiano dove si è nascosto».
Guarda il video su Corriere: https://video.corriere.it/cronaca/il-papa-di-niccolo-ciatti-ucciso-con-un-calcio-alla-testa-e-l-appello-a-meloni-e-von-der-leyen-fate-cercare-bissoultanov-l-assassino-di-mio-figlio/9935f00c-324b-488c-a731-43491f41exlk