La storia si ripete. Come nel 1987, il Napoli torna a vincere lo scudetto dopo un Mondiale vinto dall’Argentina. Così lontano, così vicino: Buenos Aires è forse l’unica città nel mondo in cui lo scudetto partenopeo viene sentito in questo modo. Se per strada vanno di moda le magliette vintage del Napoli anni ‘80, nei bar le partite della banda di Spalletti si guardano di nuovo in diretta, come all’epoca di Maradona. Creato una decina di anni fa da alcuni emigrati campani, il Napoli Club di Buenos Aires oggi riunisce gli immigrati di vecchia data con i nuovi expat, famiglie italo-argentine, turisti, curiosi e fanatici maradoniani, per i quali il Napoli sarà sempre una fede. Tra i soci fondatori, ce ne sono un paio che al San Paolo hanno vissuto momenti di gloria e grandi delusioni, le magie di Diego e l’abisso delle retrocessioni. Per Vincenzo, classe 1970, la passione comincia con un regalo del padre: la maglia dello storico regista napoletano Antonio Juliano. Da allora lo stadio San Paolo diventa una seconda casa, da cui si separa soltanto per le infinite trasferte a Milano e Torino. Peppe invece, classe 1982, i festeggiamenti di fine anni’80 li ricorda appena. Ciò che ricorda molto bene però, è il declino degli anni a seguire, le retrocessioni e il fallimento del 2004. Proprio il momento in cui s’innamora della donna argentina che oggi è sua moglie. È il fatidico momento della svolta: Peppe, che all’epoca lavora a Milano come manager, decide di mollare tutto e trasferirsi a Buenos Aires, inventarsi una nuova vita, formare una famiglia, senza mai smettere di guardare le partite.
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