Roma, 1 mar. (askanews) – Al museo Grévin delle cere a Parigi non troverete più la statua di Vladimir Putin; è stata ritirata, messa in soffitta. Una decisione senza precedenti per l’istituzione russa, frequentata da tanti turisti.
Putin finisce chiuso in una cassa in parte per problemi di sicurezza, dopo qualche telefonata minatoria; la statua era già stata danneggiata nel 2014 a randellate da un’attivista femen.
Ma ci sono anche motivazioni etiche, dice il direttore generale del museo Yves Delhommeau. Putin si trovava nella galleria dedicata ai grandi personaggi, fra Joe Biden, Elisabetta II, Xi Jinping e Justin Trudeau.
"Non abbiamo mai rappresentato dittatori come Hitler e non abbiamo voglia di rappresentare Putin oggi" dice Delhommeau. "Magari ci metteremo il presidente Zelensky e potremmo rappresentare l’Ucraina che si batte eroicamente contro una dittatura, perché no".
Concordano alcuni impiegati come questa assistente della direzione eventi: "Se è un modo indiretto di sostenere il popolo ucraino, mi sembra una buona soluzione. Non deve avere spazio qui, in una istituzione francese, è il meno che possiamo fare".
Qualcuno però non è d’accordo e dice, tutta retorica: "Putin, anche se non siamo d’accordo con lui, esiste e deve essere rappresentato. Toglierlo certo non risolve nulla dei problemi della guerra, al contrario farlo vedere permette di capire".
Negli ultimi raid nel campo profughi e nella citta' occupata ci sarebbero stati 2 morti Leggi altro
Guasto ai motori, il soccorso in elicottero presso la stazione di Superdevoluy Leggi altro
L'informazione della testata giornalistica di LA7 diretta da Enrico Mentana Leggi altro
L’intervento all’inaugurazione di piazza Pia Roma, 23 dicembre 2024 "Certo, dal prossimo anno la Capitale accoglierà milioni di persone da… Leggi altro
E' l'atto con cui il pontefice ha dato ufficialmente inizio al Giubileo Leggi altro
Tra le migliaia di fedeli raccolti in piazza per l'inizio dell'Anno Santo Leggi altro