Milano, 22 dic. (askanews) – In un rombo di terra ai piedi del lago di Garda, incastonato tra le province di Brescia e Verona, nasce una delle prime Doc italiane: il Lugana. Oltre 2.500 ettari di superficie vitata, un tempo coperta dalla Selva Lucana, e un totale bottiglie che dovrebbe superare i 24 milioni alla fine del 2020 sono solo alcuni dei numeri di questa denominazione che in un anno complesso come questo ha saputo mostrare tutta la sua resilienza, reagendo con determinazione alla crisi. A fare un punto sull’anno che sta per concludersi Andrea Bottarel, direttore del consorzio che dal 1990 tutela e promuove questa denominazione
"Il Lugana registra un +12% sul progressivo per quello che riguarda gli imbottigliamenti, registra un buonissimo prezzo medio a scaffale che arriva intorno ai 7,5 euro con una crescita sia in termini di volumi che di valore – spiega Bottarel – Un anno complesso in cui le esigenze delle varie aziende sono state molto diverse a seconda dei modelli distributivi delle aziende stesse".
Già, un anno difficile in cui le aziende della doc gardesana, il vino emergente più appezzato dagli italiani secondo una ricerca della Rome business school, hanno dovuto fare i conti con le chiusure del comparto ho.re.ca i cui effetti sono stati compensati dalle vendite online e nella gdo, dove ha registrato un +17% in valore e un +25% in volume rispetto al periodo precedente. Risultati a cui occorre aggiungere anche la tenuta delle esportazioni:
"La grande forza del Lugana è stata che la Germania nel primo lockdown ha continuato più o meno a funzionare ed è a oggi il più grosso mercato in generale, non solo di export – prosegue Bottarel – Molte aziende a livello locale si sono attrezzate con la delivery e molte aziende anche molto piccole hanno iniziato a esplorare le possibilità date dall’ecommerce".
Guardando alla geografia delle esportazioni, il Lugana conferma i propri mercati storici fuori dai confini nazionali ma conta di crescere anche in nuovi:
"La Germania continua a essere il mercato numero uno – spiega il direttore – grande importanza hanno anche altri mercati del centro Europa come l’Olanda. Stiamo puntando sul presidio di altri mercati satellitari alla Germania come Austria e Svizzera e più lontano, oltreoceano, stiamo puntando agli Usa e Giappone".
Sull’estero si concentrerà fin dalle prossime settimane la promozione del Consorzio con appuntamenti negli Stati Uniti, come la presenza digitale alla SommCon e il format b2b Lugana Web Show in collaborazione con il Gambero Rosso, e in Giappone dove, tra le altre cose, verrà pianificata una massiccia presenza su media di settore. Mentre in Italia il sostegno al territorio della doc gardesana passa attraverso i Lugana cheers box:
"Diciannove aziende che hanno aderito propongono due dei loro vini abbinati a un prodotto del loro territorio a volte autoprodotto come olio d’oliva e zafferano, con due bicchieri – spiega – A partire dal 23 partiranno delle dirette su instagram alle sei ogni giorno, in cui presenteremo innanzitutto le aziende e in cui ogni giorno un’azienda si racconterà".
Un modo per promuovere questo territorio e le sue risorse, dove il vino è un ambasciatore di tanti altri prodotti che il clima mite del lago e la perizia degli uomini regalano.