Da 41 anni il Centro Sociale Gridas di Scampia è un faro culturale nella periferia nord di Napoli. Nato dagli sforzi dell’artista Felice Pignataro, morto nel 2004, le cui opere murarie sono conosciute in tutto il mondo, ed in parte custodite anche alle pareti del Gridas, è rimasto ancora oggi un polmone culturale dove si presentano libri, si fa cinema, si svolgono attività sociali e si organizza uno dei Carnevali storici più importanti d’Italia. Dopo una luna diatriba giudiziaria il centro sociale rischia lo sgombero e gli attivisti, tra cui Mirella La Magna, compagna di Felice Pignataro, rischiano di dover pagare 15 mila euro di ammenda. Il Comune di Napoli e l’ACER non sono riusciti ancora a trovare una soluzione, intanto un procedimento civile ha condannato gli attivisti. Il 7 febbraio è atteso l’esito del ricorso. "Noi vogliamo restare qui perché questo luogo ha un valore simbolico, artistico e culturale – spiega a Fanpage.it Mirella La Magna – dietro al GRIDAS c’è una filosofia, quella di risvegliarsi dal sono e una volta svegli se le cose non vanno bene, non attendere che qualcosa piova dal cielo ma attivarsi dal basso. Noi qui mostriamo che in questo quartiere non c’è il museo degli orrori, ma anche cose buone".
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