Roma, 10 giu. (askanews) – Il portale Booking.com, gigante del web nelle prenotazioni online, è accusato di aver evaso 150 milioni di euro di Iva, secondo accertamenti condotti dalla Guardia di finanza di Genova. La vicenda è stata segnalata alla Direzione centrale grandi contribuenti che ora dovrà istruire un procedimento nei confronti della società con sede in Olanda.
L’evasione, secondo le accuse, è avvenuta tra il 2013 ed il 2019. Le indagini sono partite nel 2018 da mirati accertamenti fiscali nei confronti di gestori di "Bed & Breakfast" in zone turistiche liguri. Dai controlli è emerso che la società era solita emettere fatture senza Iva, applicando il meccanismo del "reverse charge" anche nei casi in cui la struttura era priva della relativa partita; l’imposta non veniva così dichiarata né versata in Italia.
Ulteriori controlli sulle commissioni applicate a 896.500 posizioni di clienti in Italia hanno portato alla ricostruzione del fatturato, per un ammontare di circa 700 milioni di euro, su cui la società avrebbe dovuto procedere alla dichiarazione annuale Iva e versare nelle casse erariali oltre 153 milioni di euro di imposta. E’ emerso invece come non abbia nominato un proprio rappresentante fiscale, né si sia identificata in Italia e quindi presentato la relativa dichiarazione, arrivando così alla totale evasione dell’imposta, non assolta né in Italia né in Olanda.