Nella seconda puntata dell’inchiesta Follow the money, Claudio Durigon, attuale sottosegretario all’Economia del governo Draghi e braccio destro di Matteo Salvini, rivela chi sarebbe il generale della Guardia di finanza nominato dal suo partito e in grado, a suo dire, di controllare le indagini sui 49 milioni della Lega. Il nome fatto da Durigon è quello di Giuseppe Zafarana, l’attuale comandante generale della Guardia di finanza. La rivelazione avviene durante una cena in cui è insieme a un imprenditore napoletano che il sottosegretario presenta come “molto legato ai servizi segreti” e che, racconta Durigon, vuole proporgli la candidatura nella Lega di un politico indagato per corruzione. Si tratta dello stesso imprenditore che nel corso del processo P4 ammise di aver offerto un pranzo ad alcuni massimi esponenti delle Fiamme gialle, fra cui proprio il generale Zafarana. All’indomani della pubblicazione della prima puntata, intanto, Lega e Ugl continuano a smentire la dinamica del passaggio della sede del sindacato nella disponibilità del Carroccio, che invece viene arricchita di particolari da nuove testimonianze. Nella sede di via delle Botteghe Oscure, infatti, con l’arrivo dei ragazzi della “Bestia” di Salvini, approdano anche due volti nuovi, due estremisti di destra, in passato coinvolti nel processo Mokbel. È proprio in questo periodo che il sindacato che ha lanciato Durigon nella scena politica nazionale, inizia una campagna di viaggi all’estero che lo porta in giro per il mondo. Viaggi che differiscono solo di qualche giorno da quelli programmati dalla Lega di Salvini e di cui il più altisonante è quello a Mosca, nel 2018.
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