Maria Chindamo era una donna che si era opposta alla prepotenza della ‘ndrangheta. Una donna che ha difeso la sua azienda, la sua vita. Azienda e vita che facevano gola agli esponenti di spicco della criminalità organizzata di Limbadi, comune in provincia di Vibo Valentia. La sua piantagione di Kiwi la voleva la criminalità organizzata, che da anni controlla questo territorio. Maria è stata uccisa il 6 maggio del 2016: ieri giovedì 7 settembre l’operazione antimafia della Procura di Catanzaro coordinata da Nicola Gratteri ha arrestato il presunto omicida. Il fratello intervistato da Fanpage.it ha spiegato: "Maria si è trovata suo malgrado in questo sistema criminale, senza accorgersene. Non ha rispettato le regole della ‘ndrangheta, era uno spirito libero. Spesso qui quando fai dei passi che vanno oltre la cultura di ‘ndrangheta, questa ti mette davanti dei paletti di tipo morale, culturale, lavorativo e violento".
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