MILANO (ITALPRESS) – Fon.Te., il Fondo pensione complementare per i dipendenti da aziende del terziario, ha ampliato la platea ai liberi professionisti e ai lavoratori autonomi che a partire dal primo aprile possono aderire al Fondo.
“Siamo orgogliosi di offrire i nostri servizi a nuove categorie di lavoratori, rispondendo all’esigenza di ottenere una pensione integrativa che possa incrementare il livello delle prestazioni previdenziali con risultati particolarmente vantaggiosi e soddisfacenti”, spiega Maurizio Grifoni, presidente di Fon.Te..
Si possono iscrivere a Fon.Te. gli imprenditori, i liberi professionisti, lavoratori autonomi (non necessariamente con partita iva), inclusi titolari di imprese individuali e familiari, partecipanti alle imprese familiari, che siano associati a Confcommercio, o abbiano un rapporto di collaborazione non occasionale con aziende che applicano ai loro dipendenti uno dei seguenti contratti collettivi nazionali: CCNL per i dipendenti delle aziende del Terziario, Distribuzione, Servizi sottoscritto da Confcommercio e Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, UILTuCS; CCNL Pubblici Esercizi, ristorazione collettiva e commerciale, turismo sottoscritto da FIPE (Confcommercio) e Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, UILTuCS; CCNL Imprese di viaggi e Turismo sottoscritto da FIAVET (Confcommercio) e Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, UILTuCS; CCNL Aziende del settore Turismo sottoscritto da Faita e Federalberghi (Confcommercio) e Filcams-Cgil, Fisascat- Cisl, UILTuCS.
L’aderente libero professionista o lavoratore autonomo ha diritto a tutte le anticipazioni e riscatti, come previsto dalla normativa di settore D.lgs. n. 252/2005 e dai regolamenti interni al Fondo. Fra i principali vantaggi derivanti dall’adesione a Fon.Te., la rivalutazione dei contributi versati, con rendimenti in base alla linea di investimento prescelta, e la deducibilità dei contributi versati dal reddito complessivo ai fini Irpef, fino ad un importo massimo di 5.164,57 euro annui. Inoltre, nella fase di accumulo i rendimenti maturati dal fondo pensione sono soggetti all’imposta del 20%, più favorevole rispetto al 26% che si applica alla maggior parte delle forme di risparmio finanziario.
(ITALPRESS).