Il cambiamento climatico è intorno a noi, siamo quasi al punto di rottura ma possiamo ancora fare qualcosa: cambiare il nostro modello di sviluppo, perché quello che stiamo facendo somiglia soltanto a un enorme suicidio di massa progettato nei minimi dettagli.
Per capire (e raccontarvi) la gravità del problema sono stato fra i ghiacciai italiani, o meglio fra quello che ne è rimasto, scegliendo uno dei suoi simboli al contrario: il ghiacciaio fuso intorno al rifugio Gastaldi in Piemonte, e ci sono andato insieme a Marta Chiarle e Guido Nigrelli, rispettivamente una ricercatrice e un ricercatore del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche). L’ho fatto perché ogni sensazione individuale, ogni idea personale, ha la necessità di essere confrontata con i dati scientifici e studiata, per riuscire a cambiare davvero – in meglio – il futuro nostro e del nostro Pianeta.
Abbiamo pochissimo tempo.
Saverio Tommasi
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