I test INVALSI 2023 restituiscono un’immagine allarmante del nostro paese

di solobuonumore

I test INVALSI 2023 restituiscono un’immagine allarmante del nostro paese

Questa è l’immagine di un Paese in cui la metà di noi giovani non capisce quello che legge.

Sì, sembra una distopia orwelliana ma no, è la realtà – Indovinate di che Paese.
Eh, l’Italia.

Sono stati presentati i risultati del test Invalsi 2023 ed è uscito fuori che le differenze tra regioni sono abissali – in alcune regioni del Mezzogiorno la metà degli studenti ha un livello di italiano molto basso – come anche di matematica. E due studenti su tre non sanno proprio leggere e capire un testo in inglese.

A livello nazionale, invece, gli studenti che raggiungono risultati almeno in linea con le indicazioni del ministero sono poco più del 60% in italiano, mentre in matematica di meno, attorno al 55%. Certo, sì, siamo sopra la metà, ma la situazione è comunque allarmante se pensiamo che per ogni 6 giovani che capiscono un testo ce ne sono altri 4 che non ci riescono.

Insomma questi dati che dicono del nostro Paese?
Che, al solito, non investe a sufficienza nell’istruzione e nell’educazione, soprattutto al sud. Il fatto che “uno studente su due non comprende quello che legge” ha delle implicazioni così gravi nella società che vanno oltre le conseguenze individuali di quello studente.

Regioni in cui non si investe per l’istruzione e per il diritto allo studio portano a dispersione scolastica, a meno garanzie per un lavoro e un futuro stabili; e portano anche all’emigrazione degli studenti verso regioni dove poter avere più opportunità – in particolare al nord – con tutte le conseguenze che già conosciamo, come l’aumento spropositato degli affitti nelle città principali o il sovraffollamento della aule universitarie.

Lo so, può messo così può sembrare un calderone dove si buttano dentro tutti i problemi della società – ma la realtà è che alla base di un Paese che funziona c’è l’istruzione. Gli Invalsi rappresentano uno strumento per valutarla e no, il livello raggiunto non è un vanto.

Un Paese che investe nell’istruzione investe nella partecipazione dei giovani a livello sociale, politico e culturale – e, soprattutto, almeno alla base, investe nel far comprendere loro quello che leggono: un testo, un libro, un articolo, un commento o un programma elettorale.

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