Roccaraso, 20 ago. (askanews) – Il drammatico racconto dell’arrivo dei talebani a Kabul fatto da un ufficiale della polizia aghano che ha studiato all’accademia di Modena e che si trova in quarantena nella base logistica dell’Esercito a Roccaraso, in Abruzzo. "Uscito dal lavoro ho visto i talebani sulle strade: dal loro atteggiamento – racconta l ufficiale, in un italiano fluente – ho subito capito che c era una minaccia imminente alla mia vita e a quella della mia famiglia. Le successive 72 ore sono state un incubo".
"Il giorno in cui i talebani sono arrivati a Kabul, noi eravamo al lavoro, usciti dal lavoro e visti i talebani sulle strade e visto il loro atteggiamento abbiamo capito che c’era una minaccia imminente, alle vite nostre e delle nostre famiglie.
Sono arrivati a Kabul, il giorno dopo alle 8 di mattina si è presentato un gruppo armato dietro casa mia e chiedendo di me. Mi cercavano con le foto in mano ai vicini perchè ero un ufficiale di polizia e lavoravo per il Ministero degli interni. Il giorno dopo si sono ripresentati, a cercare la casa, a prendere la macchina e a fare domande, volevano sapere dove mi trovavo. A quel punto ho deciso di contattare l’ambasciata italiana, perchè io ho studiato in Italia e per questo ho contattato gli italiani per vedere se c’era la possibilità di essere aiutato ed evacuato".
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