Davanti a tragedie come quella che sta mettendo in ginocchio i comuni di Amatrice, Accumoli, Pescara del Tronto e Arquata del Tronto vengono portate alla luce, oltre ai superstiti, anche storie di profonda solidarietà.
A prestare il proprio soccorso ai vigili del fuoco e agli operatori del 118 che in queste ore stanno tentando di estrarre vive dalla macerie più persone possibili ci saranno infatti anche dei richiedenti asilo, che vogliono mostrare così la loro gratitudine verso la terra che li ospita.
Come riportato ai microfoni di Rai News 24 da Paolo Bernabucci, venti ragazzi – attualmente residenti nel GUS (Gruppo Umana Solidarietà) di Monteprandone (nella Marche) e in attesa che la loro richiesta di asilo venga approvata – sono partiti nella tarda mattinata per raggiungere Amandola, uno dei centri abitati colpiti dal sisma di stanotte.
I 20 ragazzi sono in prevalenza di origine nordafricana e si sono offerti come volontari, chiedendo il permesso di partire proprio a Bernabucci, responsabile del centro. “Sono stati i richiedenti asilo a chiedere di poter dare una mano in questo momento tragico per la regione Marche che li ospita”.
I profughi presteranno il loro soccorso alla Protezione Civile di Amandola, paese che dista 60 chilometri Monteprandone. Amandola, pur non riportando i gravissimi danni di Amatrice, Arquata, Accumoli e Pescara del Tronto, ha comunque subito diversi crolli e l’evacuazione della locale struttura ospedaliera.
Anche i 75 richiedenti asilo beneficiari del progetto Sprar di Gioiosa Ionica (in provincia di Reggio Calabria) hanno tentato di fare del loro meglio per gli sfollati delle zone terremotate, donando ad essi il pocket money, ossia la somma garantita loro per le spese personali. L’annuncio è arrivato direttamente dal coordinatore del progetto, Giovanni Maiolo. A volte basta davvero poco per aiutare chi è in difficoltà.