Roma, 21 feb. (askanews) – A Bamako è festa. I maliani festeggiano la partenza dei militari francesi bruciando una bandiera dell’Europa e con cartelli sui quali è scritto "Grazie Wagner" (un gruppo mercenario legato al Cremlino, ndr) o "La Francia è una nazionale terrorista". Il 17 febbraio il presidente Emmanuel Macron ha annunciato il ritiro delle truppe francesi che combattono i jihadisti in Mali dal 2014. I rapporti tra Bamako e Parigi sono tesi da quando è presidente ad interim Assimi Goita, salito al potere nell’agosto 2020 dopo aver rovesciato il governo del presidente eletto Ibrahimi Boubacar Keita.
"Siamo usciti per cacciare la Francia. Non abbiamo bisogno della Framncia. La Francia è stata qui così a lungo. Fuori! Nove anni la Francia è rimasta con noi, non hanno fatto niente e li stiamo cacciando ma non vogliono andarsene. Cosa vogliono da noi? Non abbiamo bisogno della Francia, né oggi, né domani. Stiamo con Assimi e il Mali", spiega ai microfoni di Afp un dimostrante, Issa Diarra.
"Siamo molto contenti perché hanno trascorso 9 anni occupando e salvaguardando il Mali. Hanno trascorso 9 anni uccidendo, hanno fatto 9 anni di ogni sorta, 9 anni di massacri, quindi, ci auguriamo che le forse francesi possano andare a casa", aggiunge un altro manifestante, Sidy Lamine Dembele.
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