Nella Maremma toscana e laziale il lavoro del buttero ha saputo resistere alle innovazioni contemporanee dell’allevamento dei bovini mantenendo metodi e tecniche uniche nel suo genere. Nonostante il peso e l’importanza della consuetudine, nella realtà odierna il mestiere del buttero ha saputo innovarsi pur rimanendo nel solco della tradizione aprendosi anche a nuove figure professionali come quella del buttero donna, una figura impensabile fino a pochi anni fa.

In un contesto nel quale il tema della sostenibilità ambientale degli allevamenti è un punto centrale del dibattito politico internazionale, le tecniche di allevamento allo stato brado utilizzate dai butteri possono rappresentare un’opportunità economica reale e non solo una raffigurazione da cartolina della Maremma.

La necessità di tutelare la storia dei butteri è stata accolta dall’Associazione Buttero di Maremma che sta cercando di costruire una realtà museale, per raccontare una storia troppo spesso dimenticata o relegata a un folklore locale piuttosto mitizzato e ben poco approfondito.

di Francesco Collina